domenica 29 aprile 2012

vernice fresca

Ricordo
E quello di ricordare puo' essere un privilegio, e allo stesso tempo un fardello, perche' rischia di negarti lo stupore nuovo di fronte alle cose... ma le cose si rinnovano sempre, tranne le facce di chi, come per l'ennesima volta ieri sera, dopo un concerto viene li' e ti chiede che corde usi, e ti suggerisce un nuovo set di corde appena uscito che lui usava gia' da prima che uscisse, con la faccia di chi finalmente vede la luce dopo il tunnel... io gli ho risposto che uso le stesse corde da anni, e non le cambio spesso perche' amo il "dead wound sound"... lui era schifato e disgustato... allora ho rincarato la dose aggiungendo che pero' ho recentemente scoperto una nuova marca di mutande al nickel capace di contenere agevolmente l'escursione verso il basso che i miei gioielli di famiglia hanno quando qualcuno mi rivolge domande simili appena giu' dal palco... 
non e' vero, naturalmente... io cerco sempre di fingermi interessato quando vengo erudito da qualcuno senza che io glielo chieda... solo che non ne posso piu' di chi si siede sulla mia panchina senza guardarmi in faccia e mi dice che il tempo fa schifo, e che il governo e' complice... poi mi dice anche che non devo fumare il sigaro perche' suo zio e' morto di cancro, come se il mio eventuale smettere di fumare potesse riportare in vita suo zio... 

allora mi viene da reagire decantando le meraviglie della nebbia e della pioviggine, del potere vivifico del tabacco kentucky... e delle mutande di nickel...
mio cugino, che e' un noto misantropo, quando si siede per primo su una panchina, ha sempre pronto un cartello con su scritto "vernice fresca"... pero' la gente gli siede accanto ugualmente, quando se ne va e' intonsa, mentre lui ha schiena e culo imbrattate di vernice... bah...
E mi viene da dire che mi ricordo quando ho scritto una melodia al computer per la prima volta con un commodore 64, che poi magicamente te la restituiva con un suono tipo i primi nokya tune... miracolo... 
oggi scriviamo quartetti d'archi ed arrangiamenti per orchestra sul computer... e il mestiere del copista non esiste piu'... poi naturalmente romanzi, poesie e ste cose qua... non ci stupiamo piu' di niente... perche' a stupirci veramente sono le vecchie cose di sempre...
il romanzo che ho finito da poco s'intitola "La lumaca gigante'... il rapporto meraviglioso e conflittuale con la memoria, che ti insegue con esagerata lentezza ma prima o poi ti raggiunge, se ti fai trovare.
E le corde non le cambio fino a che suonano come dico io...
buongiorno... state attenti alla vernice fresca

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