domenica 29 aprile 2012

certe città

certe citta' si mostrano senza pudore in tutto il loro spleen che le nebbie di aprile enfatizzano filtrando la luce del sole e del mare... mio cugino e' andato in giro per genova per due giorni dicendo a tutti... voi non potere sapere... voi non potete capire... non ci e' andato in camper, gli si e' staccato uno sportello... pero' per non perdere l'abitudine ha dormito in macchina, come in quel dormire tormentato e vigile dei lunghi viaggi in cui guidava la sua compagna portandoli sempre verso destinazioni non sue... al mattino e' entrato in un bar, gli scappava una citazione, e ha detto ad uno che credeva genovese invece era romagnolo... certa gente sa tutto, ed e' tutto quel che sa... questo gli ha risposto con un moncherino di bestemmia, e l'ha guardato con disprezzo... poi e' uscito, mio cugino, si e' inoltrato in quel correre di vento, in quel saliscendi... all'improvviso s'e' ricordato perche' era li'... doveva far pace con quella citta'... lei non aveva colpa se il vento distratto delle cose di morte si porta in alto, e via per sempre, insieme alle cartacce ed al frascame, le persone che per te hanno contato.
E da! li' sono partite per andare da qualche parte a non esserci piu'

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