lunedì 2 aprile 2012

minimo comune multiplo

invidio quelli che quando suonano hanno la faccia beata che hanno quelli che quando fanno una cosa hanno la faccia di quelli che la lasciano venir fuori cosi', con la certezza assoluta, e neanche tanto presa sul serio, che e' quello l'unico modo in cui quella cosa si deve fare...
invidio quelli che te la buttano li' cosi'... come ti dicessero... e' cosi', no?... e come senno'?... 
mia nonna quando faceva la piada aveva quell'espressione li'... mi guardava e parlava soavemente con me, mentre la sue mani da sole facevano esattamente cio' che avevano imparato da sempre... conferivano in pochi gesti una sferica dignita a quel pane di vita... cioe' conferivano vita alla sfera della dignita' secolare di quel nostro pane...
stessa cosa faceva il calzolaio remo, da me tanto amato... andavo li' con le mie scarpe sanguinanti e deformate dall'uso efferato che ne facevo, lui le prendeva, e sorrideva, le metteva nelle forme, e ci piantava tre chiodi con tre colpi di martello che andavano dritti a segno senza sbagliare mai, anche se lui mi guardava, e sorrideva... le mie scarpe tornavano in vita, lui gli dava una lucidatina e me le restituiva sorridendo... 
ho fatto la prima elementare sopra il suo laboratorio, a scuola mi sentivo sempre confuso e messo in discussione, l'unica certezza erano quei tonfi di martello implacabile che venivano da sotto, ed il vagito delle scarpe rinate a nuova vita che forse solo io sentivo ed immaginavo... quando la scuola nuova e' stata aperta noi ci siamo dovuti andare, quindi niente piu' colpetti di martello assestati con precisione chirurgica... solo confusione e dubbio... mi c'e'voluta una vita per rivalutare il dubbio...
mio cugino gioca a tresette con un indiano, e s'incazza perche' lui, anche se non sa le le regole e perde sempre, lo guarda e gli sorride come faceva con me il calzolaio remo... 
vorrei suonare con il gesto morbido e naturale di un vecchio artigiano, fare uscir fuori il dubbio con mani che non hanno dubbi...
vorrei perdere a tresette con mio cugino come sa farlo l'indiano... magari farei fatica pero' a stare seduto in terra nella sua stessa posizione... altre culture... c'e' chi il suolo lo sfiora di passaggio, prouettato in un altrove a cui tende, e chi, come me, frana sulla panchina e si accende il sigaro...
buongiorno... non so voi, ma a me le regole del tresette ancora sfuggono, come anche il minimo comune multiplo...

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