domenica 8 aprile 2012

scurirmi le idee

ogni tanto arriva qualcuno che mi spiega qualcosa... si mette lì e vorrebbe fare la faccia di Gassman ma gli viene quella di Galliani... dice che vuole chiarirmi le idee, ma a me le idee piacciono scure, come ebano fiammeggiante, o caffè senza zucchero... cerca di imbastire un saggio, un saggio ben scritto, e altisonante, ma io amo imparare dalle storie... i saggi ti spiegano come funziona il mondo, la poesia e la narrativa si offrono per farti intravvedere una visione del mondo che vale per il momento in cui leggi, con poche, ma altissime pretese...
una volta Joe Diorio ha spiegato il ciclo delle quinte facendo rimbalzare una pallina, ma prima ha raccontato la storia di quella pallina, in un soffuso crepuscolo... i giapponesi sembravano non capire, ma capivano meglio di noi... io, nel mio piccolo ero arrivato alla teoria del rimbalzo perpetuo... così, tanto per scurirmi le idee.
Mi piace che il mondo mi si racconti come nelle canzoni di Fossati.
Mia nonna mi raccontava le miserie da cui era venuta attraverso la luce del grano maturo, con le dita scure che spaccavano la scorza del melograno... con quella voce bruna come il sapore di un frutto che sta per cadere dall'albero... 
quando suono penso a quelle sue poche parole di dialetto alle quali ogni tanto concedeva l'aggiunta di una vocale d'appoggio, un tenero accento per conferire dignità ad una delle tante lingue del mondo delle quali nessuno è interessato a scrivere leggi, per fortuna...
mi vengono in mente gli occhi di Charlie Parker, che guardano nel vuoto oltre le note... mi viene in mente Marco Polo che, nel libro di Calvino, racconta a Kublay Khan le città invisibili del suo sconfinato impero...
buongiorno... oggi mio cugino non s'è visto... sicuramente dorme il sonno dei giusti in una piazzola di sosta

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