domenica 8 aprile 2012

A te

A te, che proprio in una vigilia di Pasqua di troppi anni fa, te ne sei andata per correre in braccio al vento dopo aver tentato con ogni forza di batterlo, pur non sapendo che lui fosse il tuo ultimo vento in faccia e nei capelli, io voglio dire oggi una cosa... non ti ha battuto, quel vento... tu hai smesso di lottare, perchè non si può lottare contro un nemico invisibile, ma hai vinto... non importa che tu ci creda, ma io so che hai vinto... ed ora sei luce gialla che attraversa ogni vento... tutti si auguravano per te l'eterno riposo, ma io no... non puoi riposarti nel grembo dell'eternità se avevi così da poco cominciato a correre, ridere, e giocare con il mondo... allora io ti ho augurato di continuare a correre, anche senza il peso dei tuoi passi, a ridere, anche senza il suono di una voce, a giocare col mondo senza dover più rispettare le sue leggi...
e adesso, quando vedo il frizzare giocoso di un raggio di luce tra i nuvoloni inquieti, mi piace pensare che sei tu, che corri, ridi, e giochi col mondo, che visto dall'alto deve sembrarti ancor più divertente...
non venitemi a dire che si diventa saggi quando si sanno accettare le sentenze...
si diventa saggi solo quando si impara a correre, ridere, e giocare insieme a chi corre, ride, e gioca con gli altri raggi di luce bambina...
ma è difficile... da qui
ciao... tu sai su quale panchina trovarmi, e lì vieni a trovarmi...
lascia che io m'illuda di poter imparare senza dover smettere di dire... che non è giusto

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