lunedì 2 aprile 2012

lei lo guardava

... lei lo guardava... 
con occhi che chiedevano a lui un'isola di leggerezza, quattro passi di danza... un solletico alle caviglie per ballare via in mezzo al grande mare dello disperazione.
Lei lo guardava... guardava la sua guancia trattenere la smorfia e piegarla ad un valzer che si faceva strada lentamente dalle corde sudate di una chitarra fino dentro al suo corpo contratto dalla paura di voler vivere nonostante tutto...
lei lo guardava... forse in un ultimo sguardo...
sballottato dai gesti goffi di in abbraccio preteso da lei e da quella musica... lì, nel cuore di uno di quei momenti che la vita ti getta addosso come uno sgambetto che mira dritto ai tuoi passi, per farti cadere... 
con dentro l'illusione che solo un valzer possa schivarli, con la sua arte antica e senza peso, capace di scivolare anche sul pavimento della morte certa, di quello della negazione del tuo mondo, che deve prendere su le sue cose e andare... perchè è ora... perchè è scritto.
Lei lo guardava... 
ballava con lui il suo andarsene via leggero, senza resistere, senza curarsi dell'indifferenza degli altri, che stavano ballando le loro gioie di granito, andando a tempo, facendo presto per arrivare alle figure di volo, alle facce stupite, al plauso di chi non sapeva ballare il valzer se non di rimbalzo a loro...
lei lo guardava, e lui la stringeva forte per portarsela via prima che la chitarra finisse di rubare aria al silenzio...
lei lo guardava... e sapeva che non avrebbe potuto andare con lui oltre quella danza... ma lui continuava a ballare anche quando il chitarrista s'era alzato e si sgranchiva le dita e la schiena, e lei con lui... con gli altri già seduti ai tavoli a ridere di loro, a ridere le loro giovani vite con il chiasso dei bicchieri, e il fumo e delle voci...
lui ballava il silenzio della sua vita futura, guardava negli occhi di lei cercando i nomi dei figli che non avrebbero mai avuto, cercando di far entrare anche loro in quella danza che lui, una volta grandi, gli avrebbe insegnato, se solo quel chitarrista gliene avrebbe lasciato il tempo... se solo quel chitarrista avesse saputo suonare un valzer che non si ferma, se non per un bacio, e poi riparte per sempre... o si infila dentro quel bacio...
lei lo guardava... da dentro il suo amore per quell'uomo che ora volava leggero, che non si sarebbe fermato mai, perchè da qualche parte nel mondo altri valzer si sarebbero passati voce per darsi il cambio e non farlo andare... non farlo andare

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