martedì 11 dicembre 2012

sai quando scrivi una cosa


sai quando scrivi una cosa e non ti vengono le parole?... ne provi una e non va, ne cerchi un'altra e la butti via, poi un'altra ancora, stessa cosa...
alla fine, a terra, vicino ai tuoi piedi, c'è un bel mucchio di parole scartate, non scelte, ripudiate... sconfitte...
ecco.
Io con quelle parole voglio farci qualcosa, come uno di quei piatti con gli avanzi... come uno di quei gruppi di gente che 
è rimasta giù dal treno, e sta lì ad aspettare il prossimo... poi magari nascono amicizie, amori, storie clandestine da romanzo, oppure niente, indifferenza, chiacchiere di circostanza...
ecco.
Io voglio correre tutti questi rischi, e scriverò una cosa con parole di scarto da una canzone d'amore, con parole mai dette, rinunciate in gola, con virgole tolte perchè superflue, con caratteri che ti hanno stufato, con avanzi d'inchiostro in fondo alle penne, con l'ultimo rimasuglio di slancio, di gioia, di entusiasmo...
ecco.
Io voglio usare tutto questo... 
ma... qui dalle mie parti, proprio adesso, è passato il vento... un vento avido... il vento parla tutte le lingue, e dice tante cose, s'è portato via tutto, mi ha lasciato solo due sfigatissime parole, trite e ritrite...
volevo scriverti un poema ecosostenibile, ma ho solo queste due parole... ah no, ci sono anche tre trattini bassi... uso anche loro:

_TI_AMO_

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