martedì 11 dicembre 2012

No muove el contrapeso!!


ricordo quando a diciassette anni, dopo estati di lavoro, ho avuto il mio primo impianto stereo... fin lì avevo ascoltato musica solo in un piccolo mangianastri grundig, immaginandomi i suoni veri... ora avevo il giradischi, magia assoluta dell'ingegno umano, col piatto che ruota silenziosamente ed il braccio che pigramente posa la puntina di diamante sui solchi del disco in vinile per rivelarti, 
dopo qualche frusciante giro a vuoto, tutte le musiche possibili, oppure i discorsi di mussolini, dipende dai gusti... i miei erano orientati su Bach, sul country rock, sul progressive alieno dei gentle giant, dei genesis, e poi, da poco arrivato, sul jazz, che veniva dagli alieni afroamericani in una selva inestricabile di suoni immaginifici.
Dopo aver collegato l'amplificatore agli speakers ed alla piastra mangia cassette, restava, per ultimo, il giradischi, congegno delicatissimo e per me sconosciuto...
ad assistermi c'era, come sempre, il mio amico Fabio Verbena, innato ingegnere, tuttologo e poliglotta, insomma un vero genio misconosciuto e miscredente...
mi leggeva le istruzioni in spagnolo, perché in inglese si annoiava...
al momento di posizionare il piatto del giradischi Verbena, che stava seguendo il manuale, lanciò un grido di monito:
No muove el contrapeso!!...
... cazzo... quanto è vero...
nella vita come ti ci vuole poco a spostare l'asse di qualche equilibrio cosmico...
per decenni quella frase, così perentoria in castigliano, mi ha suonato dentro... ho scritto anche un brano con quel titolo...
poi ho smesso, ora sposto quello che mi pare, e inciampò con dovizia...
ma... com'era bello il primo pezzo ascoltato con quel giradischi... era "Misterioso", di Thelonious Monk... uno che metteva a dura prova i contrappesi...
buongiorno
Monk used to say... wrong is right

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