martedì 11 dicembre 2012

la magia della radio


la magia della radio... voci che ti sembrano piú vicine, piú a fuoco che se fossero lì... capaci di evocare, con i loro contorni in controluce, dai bagliori ora soffusi ora affilati... musica che magari non avresti scelto, ma che dopo averla ascoltata sicuramente avresti voluto aver scelto... storie raccontate solo con il gesto antico del suono di ogni parola...
la radio mi fa compagnia, diceva mi
a nonna ombrina, che sapeva raccontare, ed ascoltare... 
quando mi capita di ascoltare alla radio un brano che amo, e conosco bene, mi si porge all'orecchio in modo diverso... non so perché ma é come se lo leggessi in un libro... la radio é figlia della letteratura... ha una sua linfa di suono... quando scrivo uso spesso i puntini di sospensione per imitare il riverbero delle parole alla radio...
il cinema ė figlio della fotografia, mentre la televisione è figlia della radio... spesso figlia degenere, perché ne ha dimenticato la leggerezza e l'intensità... perché nel voler a tutti i costi mostrare ogni cosa attraverso la potenza di un cocktail multimediale spesso si neutralizza tutto...
la radio è invisibile, ed ha la forza delle cose invisibili: parole e suoni dove le immagini ce le metti tu, belle o brutte che siano...
le pagine di letteratura alla radio ti arrivano come da una voce interiore, come quando leggi... 
quando ero ragazzo c'era il mito delle radio libere...
una radio è libera se sei libero tu...

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