domenica 4 novembre 2012

reality is motion


in una lontana città ad est mio cugino guidava con il suo inconfondibile andare distratto. Ad uno stop in un grande incrocio si fermò. Nessuno dava la precedenza a nessuno, ma tutto era fluido, e non c'erano né esitazioni né frenate brusche... chiese ad un passante come mai non ci fossero semafori e tantomeno vigili a dirigere il traffico... questi gli disse che erano i cangianti bagliori del ciel
o a regolare il tutto.
Lui allora alzò la testa in alto e capì...ha sempre avuto la capacità innata di comprendere i codici immediatamente.
Più avanti c'era una rotatoria parabolica, dovette fare qualche giro per comprendere quello che i colori del cielo dicevano. Si mescolavano in un arcobaleno sferzato di scintille ... un caleidoscopio puntillista di grande effetto, ma incomprensibile.
Dedusse che bisognava fermarsi e guardare, parcheggiò e scese dall'auto per godersi quello spettacolo.
Senza che se ne accorgesse gli rimossero in un istante l'auto, la portarono via e la ridussero in un cubico groviglio di metalli.
Scoprì poi che quella era la sanzione prevista in quella città per aver ignorato il divieto di fermata... scoprì anche che le biciclette erano vietate, e che gli unici pedoni in giro erano quelli che, come lui, s'erano fermati ed erano scesi.
Scrisse una lettera al sindaco, che gli rispose, lapidario: l'unica possibilità che abbiamo è muoverci velocemente, se ci fermiamo la città comincia a muoversi attorno a noi, e perdiamo l'orientamento...

un piccolo omaggio a Calvino ed alle sue "Città invisibili, da parte mia e di mio cugino
buongiorno...
reality is motion

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