giovedì 15 marzo 2012

sobbalzi

in questa bruma appollaiata a mezz'aria sopra la neve arresa alle polveri sottili e violata da ogni sorta di nefandezza c'e' tutto il senso di un cammino fatto a sobbalzi, a scossoni, a brusche frenate e ripartenze improvvise... c'e' tutto il senso del nostro dire che niente ha piu' senso... che adesso le stagioni che arrivano stuprano quelle che ancora non erano pronte ad andarsene... oppure non arrivano, si nascondono e aspettano di cogliere quell'unico momento in cui quasi non le aspettiamo piu'... e allora oggi si sente qualcuno dire... finalmente vado in giro in camicia!... e c'e' chi gli risponde... ma nooo... e' un'ariaccia!... si sente che non e' naturale!... ho un mal di testa!!!... ... magari ieri sera s'e' bevuto mezzo litro di zabov moccia, cimelio della fiaschetteria del nonno, perche' non aveva altro in casa, e adesso invece di dar la colpa al mezzo litro la da alle mezze stagioni che non ci sono piu'... ci sono state revocate a causa del nostro ingrato e sciagurato comportamento... un po' come e' successo ad adamo ed eva nel giardino dell'eden (climatizzato ad arte con la migliore tecnologia disponibile all'epoca) che hanno voluto accoppiarsi a tutti i costi condannandoci partorire con dolore e a lamentarci per la revoca delle mezze stagioni... l'ideale invece sarebbe stato procreare con gioia mentre si ride per una barzalletta una volta tanto azzeccata, in mezze maniche dentro un eterno tepore di maggio...
io mi sbagliero', ma non ricordo di aver mai visto le mezze stagioni esatte... erano sempre frazioni diverse, a volte anche improprie... da piccoli mi inzuppavo di sudore giocando a pallone nei sette quinti di un aprile... o mi congelavo il pisello facendo la pipi' nell'ausa in un due settimi di giugno... ho sempre sbagliato a rispondere in tempo ai repentini guizzi di stagione... bisognerebbe sempre vestirsi a strati... come gli astronauti o i prestigiatori... 
una volta in luglio ero andato a suonare in valtellina, avevo addosso la mia monofase estiva, piu' un giaccone clamorosamente invernale... un mio amico invece cambiava pelle ogni mezzora!... sorredeva felice e sempre acclimatato a dovere, mi ha detto... cazzo, ma ci potevi arrivare, no?... 
non c'ero arrivato, non ci arrivo mai... anche oggi, ad esempio, sento freddo al naso e mi sudano i piedi... buongiorno... vestitevi a cerchi concentrici 

Nessun commento:

Posta un commento