giovedì 15 marzo 2012

meglio di miles davis

un tempo era stato un clown... poi la tristezza, tenuta a bada dentro notte dopo notte, era sgaiattolata fuori fino ad assaggiare l'aria, e lì s'era condensata in una pioggia di coriandoli... quando sono tutti assieme, i coriandoli, esplodono in una nuvola di gioia colorata, che offre luce alla luce... ma quando, ad uno ad uno, si 
disperdono, incontrano la solitudine, e si ricordano quello che sono: timidi e fragili tondini di carta che, finito il volo d'aria che una mano vigorosa gli ha donato schiudendo il pugno, finiscono a terra per essere spazzati via, o calpestati... il loro colore si offusca e si spegne...
una volta, da piccolo, fuori da un circo, ho visto un clown che, in una pausa, s'era seduto a fumare, s'era tolto la parrucca e la casacca... se ne stava lì, con i larghi pantaloni arrotolati, le lunghe scarpe deformi e il naso rosso, ma a dorso nudo... era estate, era caldo, e lui non ne poteva più... lo guardavo... e avrei voluto dargli la bibita che avevo già bevuto, per vedere se dopo una sigaretta ed una cedrata tassoni, sarebbe tornato dentro a strombazzare gioia in faccia ai bambini, ai loro genitori, a mia sorella... ma io la bibita l'avevo già prosciugata, e lui rimaneva lì a fissare il vuoto dei suoi sogni andati...
poi all'improvviso è balzato in piedi con un guizzo, mi ha visto... s'è rimesso casacca e parrucca, ha tirato fuori una tromba da non so dove e m'ha suonato addosso... io scappavo e ridevo... mi sembrava suonasse meglio di miles davis 

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