giovedì 15 marzo 2012

avevo 8 anni

avevo 8 anni... correvo disperato e tremante, sapevo che mi avrebbe raggiunto e non avrebbe avuto pieta'... era un grosso pastore tedesco... sono caduto a terra sfiatato e terrorizzato, ad occhi chiusi aspettavo di sentire i suoi denti che mi avrebbero dilaniato, sfigurato, ucciso... una fine assurda che non sentivo di meritare... e' facile sfidare il destino quando lui e' legato alla catena... ma quella volta era libero, chissa' da quanto aspettava quel momento... ero a terra, ma lui mi e' sfilato accanto con indifferenza, s'e' girato verso di me solo una volta con un latrato mozzo e distratto, un colpetto di clacson... non inseguiva me, ce l'aveva col rombo di un camion che passava a giro di ruota li' vicino... tornando indietro, una volta passato il camion, s'e' seduto davanti a me, che mi stavo rialzando... ci guardavammo negli occhi, e lui sembrava dirmi che ero ridicolo... che non dovevo scappare cosi', con cosi' poca eleganza... i cani da guardia non mangiano i bambini codardi... e nemmeno quelli coraggiosi... mordono per difendere qualcosa che non gli appartiene... per difendere confini non disegnati da loro... segnano un territorio che non sara' mai loro senza chiedere altro che cibo ed odori rassicuranti...
il teatro assurdo dei conflitti segue queste regole... i paesi segnano a morsi i loro confini e li difendono con latrati plateali... guerre, uomini che si perdono per nobili cause senza un senso che non sia quello che hanno ereditato da altro sangue... 
spesso non abbiamo bisogno di grandi cause per mettere in scena conflitti... ci basta l'incomunicabilita' di cio' che siamo per indurci alle barricate... marchiamo i confini del nostro territorio anche in una piccola discussione con qualcuno che abbiamo vicino... o combattiamo o scappiamo dando le spalle...
quel cane voleva solo guardarmi negli occhi... spesso non c'e' niente di piu' difficile da sostenere di un guardarti negli occhi... di un chiederti di entrare... 
spesso difendiamo i nostri confini senza che nessuno li attacchi... proprieta' privata... attenti al cane... divieto di sosta con rimozione... lasciate libero il passaggio perche' dev'essere libero anche se a nessuno gliene frega un cazzo di passare... quando c'era il nevone ognuno vigilava la propria rotta... se fosse durato ancora un po' saremmo arrivati alle badilate sulla schiena... poi ci lamentiamo che quando c'e' il sole, e tutti i passaggi sono liberi, nessuno passa mai dalle nostre parti... e coltiviamo una solitudine condita da un alone di astratto e generico rancore...
buongiorno... se mio cugino vi parcheggia il camper sotto casa uccidetelo, ma non portategli rancore 

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