giovedì 15 marzo 2012

io mi sono fatto un'idea

io mi sono fatto un'idea... il mio afflato mistico non vola tanto alto, ma credo che i grandi artisti in fondo non siano che angeli che sono finiti qui tra noi per qualche piu' o meno oscuro motivo... magari non si sa se vengano da lassu' o da altrove... ma hanno sempre continuato, in svariate epoche ed in svariati luoghi, ad atterrare qui per poi decidere di rimanerci per la piu' o meno lunga durata di una vita... si sono fermati, si fermano e si fermeranno per insegnarci a guardare quello che abbiamo intorno... quello che loro vedono con un solo schiudersi delle palpebre e noi no... non cosi' bene... non fino a quel fondale melmoso dove non abbiamo il coraggio di andare a rimestare... poi ci raccontano cio' che vedono, non hanno paura a raccontare, e spesso lo fanno in modo semplice, dicendo cose semplici che pero' noi non avremmo saputo trovare...
quando suonavo nei jazz club di bologna, negli anni ottanta capitava di incontrare Lucio, che veniva su a fare un blues col clarinetto... oppure lo si incontrava a tarda notte al sillaro... 
era un angelo nelle sue ore di svago... 
i grandi cantautori usano musica e poesia, forse per ricordarci che non c'e' differenza tra le due cose... lui sicuramente era e sara' sempre un poeta, e poteva parlare di anna e marco, di nuvolari, dell'anno che verra', di cosa sara', di come profondo e' il mare... di berlino, di bologna... 
ora e' andato...
e non venitemi a dire che s'e'reincarnato immediatamente in un cantautore libico, o lappone, o neozelandese... lasciamolo stare per un po' li' a godersi un lungo blues senza tristezza, lasciamolo li' a godersi dall'alto per un po' quella casetta piccola cosi', con tante finestrelle colorate, insieme a tenco, a faber, a gaber... e magari anche a nuvolari... 

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