giovedì 15 marzo 2012

novantanove

un mio amico una sera, dopo un concerto, disse che Chet Baker suonava ogni nota come fosse l'ultima... e aggiunse di suo che tutti dovremmo fare cosi'... un noto anziano trombettista che era venuto a trovarci, sentendo quella cosa si toccava ripetutamente le palle... 
mi e' sempre piaciuta sta cosa dei musicisti, che quando dicono una cosa poetica sanno gia' che si gettano in pasto all'ironia ed al sarcasmo dei colleghi che li stanno ascoltando... quell'anziano trombettista poi, quando tocco' a lui salire in cattedra, disse che lui, a differenza dei giovani colleghi, suonava i temi delle canzoni con la tromba in modo talmente coinvolgente che si potevano sentire le parole... io gli dissi allora di stare attento, pero', perche' una volta che l'avevo sentito suonare over the rainbow, dopo una nota acuta presa un po' cosi' s'era udita chiaramente una bestemmia... lui mi guardo' in modo severo e disse... impossibile!!!... io non bestemmio mai nemmeno quando parlo, putena ad cla... ... (!!!)... rideva, l'aveva fatto apposta... a quel gioco li' era impossibile batterlo...
credo che sta cosa di stemperare la poesia con l'ironia ed il sarcasmo sia un'abitudine molto diffusa... non solo tra i musicisti... e tutti i poeti quando scrivono sanno gia' che andranno incontro all'ironia feroce ed acuta dei colleghi e degli amici... pensate che quando a borges andavano a chiedere continuamente cosa ne pensasse del famoso romanzo di garcia marquez "cent'anni di solitudine" lui una volta rispose dicendo che cent'anni di solitudine era bello, pero' forse bastavano anche novantanove... (lol)...
buongiorno... sfoderate le armi dell'ironia
 

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