giovedì 15 marzo 2012

quel brano

ieri sera, in una dimensione splendida dentro la musica, i miei amici/fratelli musicisti mi hanno regalato un momento particolare... una di quelle cose che, se fossero state organizzate prima, non sarebbero venute cosi'. Suonare quel brano, che nemmeno ricordavo piu' bene, dopo cosi' tanti anni e in questi giorni particolari, ha spalancato dentro di me un vortice di emozioni, di ricordi, di grande struggimento e malinconia... portandosi dietro, assieme alla commozione che mi ha rigato di lacrime il viso stanco e barbuto, tutto il mondo di un momento del mio cammino giovanile.
Ricevere un lungo applauso per una cosa fatta in una lontana era geologica della mia vita, riemersa dentro di me in questi ultimi giorni a causa delle spietate leggi che regolano con mano cosi' pesante la durata del nostro passaggio dalle parti di questo buffo pianeta... e' stata una strana e bizzarra cosa... e' incredibile come dover ripescare un istante di vita andata sia un'operazione delicata e in un certo modo pericolosa... a quell'istante s'attacca dietro tutto il mondo in cui vivevi... le cose che facevi, quelle che sognavi quando avevi poco piu' di vent'anni, e le prime gioie improvvise che squarciavano il tuo cielo... le prime amare sentenze da accettare in una prospettiva ampia ma nebbiosa... come camminare ad occhi chiusi in un prato verde... senti il fresco dell'erba ed il profumo dei fiori, ma puoi finire in una buca, o in un dirupo... e, anche se hai tutta una vita davanti per rialzarti e sanare le ferite, il dolore te lo ricordi poi per sempre.
La musica, poi, come gli odori, i sapori e poche altre cose che passano per i tuoi sensi, si stampa a chiare lettere sulle pagine della tua memoria emotiva, e richiama in te un coro di voci, riaccende il tuo sentire sintonizzandolo su quello dei giorni a cui e' legata.
Mi era capitato altre volte di risentire quel brano, volontariamente o per caso... ma ieri e' stato diverso, e stamattina, al risveglio, la lumaca gigante, lentissima ma implacabile, della memoria, mi ha cinto d'assedio... con i suoi goffi guizzi, con la sua agilita' insospettata ed improbabile... ora sono qui a rivivere quei giorni... a cercare, in uno sforzo forse vano ed inutile, di far pace con alcune cose che mi hanno segnato... a cercare di dare qualche assurdo retroattivo ritocco a quei momenti... a cercare di salvare ed archiviare anche tutto cio' che c'era di importante ed entusiasmsnte in quei giorni in cui salpavo per un viaggio dove le rotte degli aneliti profondi cercavano ad ogni onda di evitare le insidie del grande mare della realta' a venire...
Alessandro Baricco dice... "... accadono cose come domande, passa un istante, oppure anni, e la vita risponde... " ... grande frase di altrettano grande autore, io pero' continuo a dirmi che spero che quando la vita risponde lo faccia in una lingua che conosco... sarebbe assurdo e poco elegante doversi mettere li' a tentare di decifrare con il traduttore Google... 
buongiorno... e basta 

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