martedì 28 febbraio 2012

panico

ora che e' tornato il sole ad infiammare di scintille i manti innevati gli animi si placano un po', e qua e la' riemerge, nei discorsi dei bar, la saggezza contadina di una volta... tutti li' a dire cose sacrosante, a rendere ancora piu' affollati i luogjhi comuni, a dire che questa smisurata caterva di neve che il canalone d'aria geluda apertosi la strada sfuggendo al vortice polare artico, arrivando lungo e saltando il "nord" conclamato... (un'amica mi ha detto che in trentino c'e' stata solo una spolverata, mia fiiglia da berlino ha detto the same)... e planando giusto qui nel bel mezzo dei nostri maroni, e' stata un toccasana per i raccolti a venire, per le riserve idriche (tanto, non si sa come, ma la diga di ridracoli se le beve tutte e quando saranno i primi caldi gia' si parlera' di siccita' e desertificazione che avanza)... si tira fuori, e a ragione, quel capolavoro letterario di vecchio proverbio che con pacata saggezza dice "sotto la neve pane"...
tutto vero, non c'e' dubbio, anche se quando giravo a piedi nella tormenta, pochi giorni fa, guardando le facce della gente che bestemmiava con catene, badili e svariati improbabili gadget antineve a me veniva da dire: " sotto la neve... panico"... ... buongiorno... warm up your frozen balls by sunshine

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