venerdì 31 agosto 2012

il bisbigliatore

Il bisbigliatore l'avevamo conosciuto ad un concerto... un uomo piccolissimo, una miniatura ben proporzionata con lineamenti affilati, vestito in modo impeccabile... con minuta perfezione. Ti sfiorava con le sue pupille vispe, accuminate, che mulinavano in aria... 

stavamo facendo il soundcheck, e lui ti si avvicinava con un bibigliare fitto ed un gesticolio fatto di piccoli e plastici scatti dei
polsi ad indicare non si sa cosa. Non ho colto una parola di ciò che diceva, erano suoni senza colonna d'aria, solo vaghi contorni di brusio con una tinta lieve e sfrigolante. Ma c'era un flusso ininterrotto solo da attimi di sorriso... andava da tutti, indicava gli strumenti, indicava in alto, in terra e chissà dove. Dopo pochi minuti c'eravamo assuefatti a lui, era una presenza inevitabile, soffusa e nient'affatto molesta... molto elegante e discreta nella sua minuzia fonetica. L'abbiamo portato con noi al ristorante, e lì indicava i piatti, la tovaglia, il soffitto e i camerieri... era come se ti spiegasse le ragioni profonde di tutto, era come un mantra fatto di morbide sillabe vuote. Durante il concerto ce lo siamo perso... noi eravamo lì sul palco, e suonavamo le nostre ragioni dell'essere lì, con gli strumenti in mano, cantavamo le nostre voci tornite e gonfie di suono. 
Lui chissà dov'era.
Più tardi, quando microfoni e cavi tornavano alla loro inerte arrendevolezza e venivano riposti nei loro nidi, il bisbigliatore è ricomparso.
Stava davanti al palco, appoggiato... di lui vedevamo poco più della testa.
Ha bisbigliato per venti secondi rivolto a tutti. Nei suoi occhi c'era una esile stanchezza come di chi s'è arreso ad un'estasi prolungata, e di vivo rimane solo un bagliore che rimbalza dal viso alle mani, dalle mani al viso, sbagliando sempre la mira.
L'unica, ben distinta, parola che s'è udita chiaramente era un grazie... uno di quei grazie che non ti fanno rispondere "prego", ma ti fanno chiudere gli occhi per cercare dentro di te da qualche parte qualcosa che non sia una parola.
Poi ha attraversato di spalle il nostro campo visivo ed è scivolato via da un angolo buio.
Non l'ho mai più visto, il bisbigliatore...
Chissà dov'è.
Mi manca, il bisbigliatore.

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