martedì 29 novembre 2011

tardi


nebbia spaesata e poco convinta di poter filtrare l'occhio di fuoco un po' stanco del sole autunnale... panchina di legno le cui fibbre sono sature del freddo della notte e lo comunicano al mio nobile deretano ed alla mia schiena ancora tumefatta da uno storto dormire... intorno c'e' una di quelle atmosfere un po' inquiete, con gente che richiama cani e bambini, guarda l'ora su scintillanti orologioni implacabili poi decide che e' tardi... e' tardi... ormai tardi per tutto... ma perche' ci deve sempre essere qualcuno che decide che e' tardi?... quante cose belle facciamo nei momenti che e' tardi... cose che hanno tutti i crismi di un benessere eterno... credo che quando avremo a che fare con l'eternita' dovremo rivedere un po' sto concetto di "tardi"... e credo anche che quello del ritardatario, mestiere che qui e' svilito e sottopagato, una volta di la' sara' molto ambito e rispettato, perche' cazzo, il riposo eterno a pensarci bene non ti passa piu'... Buongiorno in ritardo

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