martedì 22 novembre 2011

favola zen... featuring Mozart e mio cugino


Un po' di tempo fa un allievo mi chiese quand'è che uno può definirsi musicista... io gli risposi che poteva iniziare a definirsi tale quando quello che usciva dal suo strumento poteva considerarsi al tempo stesso non migliore del silenzio ma un po' meglio di tutto ciò che uccide il silenzio... era un ragazzo intelligente, di quelli che ci vogliono vedere chiaro, allora mi chiese quando si poteva dire che una cosa era migliore di tutto ciò che uccide il silenzio... gli dissi che allora bisognava conoscere bene cos'è il silenzio, e cos'è ciò che lo uccide... rimase perplesso, anch'io, del resto. 

Tempo dopo , all'improvviso, mi disse che aveva ascoltato bene tutto ciò che uccide il silenzio, ma che il silenzio non era mai riuscito a sentirlo, mi chiese se io ci fossi mai riuscito, gli risposi di no, ma gli dissi che adesso era diventato un musicista, aldilà di tutto quello che c'era ancora da imparare lo era diventato... mio cugino (che non esiste) mi disse che avevo riempito la testa di quel povero ragazzo di cazzate e di dubbi, io gli feci ascoltare un quartetto d'archi di Mozart, lui sorrise beffardo come quelli che trovano conferma al fatto di avere ragione, e mi disse che in quella musica non c'erano dubbi nè cazzate, e che quel ragazzo avrei fatto meglio a mandarlo a scuola da 'sto Mozart.

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