sabato 14 gennaio 2012

la figlia del droghiere

al bar ho appena sentito uno che diceva: "e' tardi, ma vado lo stesso a rimini, cosi' lascio qui i pensieri..." quel "cosi'" mi induce a pensare che a rimini coi pensieri sia impossibile andarci, per cui in quella citta' si incontra solo gente che ha ripudiato il pensiero logico ed agisce in virtu' dell'istinto e delle emozioni, o forse semplicemente la password per poter usare la ragione la conoscono solo i residenti, questo spiegherebbe perche', quando da piccolo l'estate abitavo li' per andare al mare ogni giorno a carbonizzarmi giocando a pallone tutto il giorno coi tedeschi dietro le cabine, dove spesso e volentieri passava l'equatore, io vincevo sempre perche' quei gaggi tognini, come venivano chiamati da noi, in preda solo alle loro emozioni senza il fitro del pensiero logico erano prevedibilissimi e cadevano continuamente a terra...
una mia piccola amica di quei tempi, milanese, mi chiamava marocchino, per via del colore che la mia pelle assumeva in breve tempo a causa della mia ostinata allergia agli ombrelloni, ma non solo per quello, temo... questo appellativo lo portavo con fatica ed in modo combattuto, coi tedeschi ne andavo fiero, con lei no...
forse il bagnino, autorita' che d'estate nelle citta' di mare scavalca quasi quella del sindaco, la password per il pensiero logico la dava piu' facilmente ai milanesi che non a noi... o forse il mio pensiero logico non e' mai approdato ad alti lidi... 
fattosta' che in seguito io alla dimar di rimini, che oggi purtroppo ha chiuso, in preda al delirio sensoriale ho comprato centinaia di dischi, molti dei quali hanno cominciato a piacermi solo molto dopo, col "senno del poi"... quel plug in che si installa da solo cogli anni, e fa giustizia di un po' di cose... di altre invece fa scempio... anyway... se andate a rimini, come diceva de andre', non fate mai scommesse con la figlia del droghiere...

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