domenica 16 ottobre 2011

in faccia al mare



Il fiume corre la sua vita per diventare mare, e tutto il suo correre ha un senso, l'acqua che viene impara da quella che gli ha lasciato posto per andare... l'unico senso che ha il mare e' quello di esserlo per noi che lo guardiamo e lo pensiamo...agitando le onde senza mai poter stare fermo...rispondendo a tutte le diverse domande del vento...sopportando il solletico dei pesci con una pazienza antica...combinando i colori con il cielo ogni giorno.
Non puoi prendere il mare e metterlo in miliardi di bottiglie, la sua anima rimarrebbe fuori...non puoi privare le stelle e i pianeti di quel piccolo specchio che accoglie la loro vanita'...se lo fai lui perde il suo senso... non puoi congelarlo in un solo pensiero, in un solo giorno, in un solo momento, in una sola vita, in un solo mondo.Perche' il mare esista ci vuole un coro di pensieri che si danno il cambio per sempre.
Ognuno di noi coltiva il suo piccolo oceano personale, e lo tiene in ordine, pulito, con spiagge rastrellate ogni giorno ed il vento sotto controllo... ma pochi si portano dentro il mare, perche' lui non accetta argini, ne' si lascia pensare una volta per tutte.
Pochi sanno bere acqua salata al mattino e accettare di vivere al fianco di tempeste improvvise, improvvise ritirate per far posto alla luna, improvvisi cambi d'umore del manto azzurro che diventare verde, o viola, o grigio, o giallo.Pochi sanno vivere una vita che per esserlo deve arrendersi ogni giorno ad un disegno diverso che non cancella mai del tutto quelli dei giorni passati, che continua ad amare la luce accecante del foglio bianco.

Pochi sanno amare il fare da mare ai fiumi...e' piu' facile fare da fiume al mare.

Pochi sanno imparare dal mare... ad essere marele cose piu' belle sono quelle che ci sfuggono... perche' se si lasciano prendere svaniscono dentro il ventre caldo di un pensiero finito, elegante, tornito e digeribile.

Sono qui in faccia al mare, non e' quello di ieri, e nemmeno quello di domani...
l'unico modo che ho di pensarlo e' quello di inseguirlo sapendo che mai lo prendero'... sapendo che sono nato ad uno sguardo da lui... e che si e' sempre lasciato guardare per insegnarmi a farlo entrare nelle parole


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